mercoledì 24 agosto 2011

Diario di bordo - 21 agosto 2011

Alle 0815 passiamo per Akis a prendere Francesca, ma dorme ancora.
La lasciamo assonnata ed andiamo a fare colazione; Giorgio rimedia una figuraccia con la locandiera parlandole in inglese e non in italiano, ma in compenso un simpatico vecchietto di nome Mario attacca bottone e ci racconta la sua vita mescolata a barzellette.
Andiamo a fare nafta facendo attenzione alla secca, il distributore è ancora quello vecchio.
Rapidamente facciamo l'uscita, e partiamo al seguito di Akis.
Ci fermiamo poco prima di Salvore per fare un bagno, e sotto di noi c'è una granzievora che sfugge alla cattura.
Qui ci separiamo da AKis, che punta su grado. Noi continuiamo a motore, ed a Pirano facciamo una spaghettata al pesto anche se l'acqua stenta a bollire.
Facendo i conti scopriamo che in due settimane abbiamo speso 238€ a testa (incluso l'ingresso, nafta, cene, cibo, ormeggi, marina, ecc).
Arrivati in LNI abbiamo la certezza che non c'è posto... la barca riparte alla volta di Porto San Rocco, tanto serve a Nicola per lavorare nei giorni dopo.

domenica 21 agosto 2011

Diario di bordo - 20 agosto 2011

L'umido ha bagnato la coperta come un temporalone; facciamo colazione in navigazione, quindi Vasco e Pusty tornano a dormire.
La navigazione è tranquilla, e mentre Nicole e Giulia sono di Guardia l'elfo domestico Giorgio lava le sentine, la cucina, il bagno, svuota la condensa del frigo.
Quando riemerge Vasco gli viene affidato il comando ed il timone... ovviamente, ciò avviene solo quando non c'è vento e la navigazione è noiosa.
Verso le 1230 issiamo le vele e procediamo spediti, recuperando e superando Akis (che incolpa Francesca al timone).
Arriviamo a Cittanova, e ci ancoriamo sul lato nord facendo attenzione, perché verso la spiaggia c'è poco fondo.
Cosa strana: il fanale di ingresso a dritta del porto è dipinto di rosso...
Il marina è fallito e non si può ormeggiare, ma probabilmente dando una "mancia" ai marinai è fattibile.
Prendiamo un caffè su Akis, quindi andiamo a fare un giro per la città, molto bella e ricca di elementi architettonici tipicamente croati.
Tornati in barca, la brutta sorpresa: si paga anche all'ancora, 88 kune; motivo: "vuoi stare in un ormeggio riparato senza pagare?". Due osservazioni: 1) l'ormeggio non è molto protetto e 2) il molo di protezione sembra essere di epoca italiana... Akis misteriosamente viene saltata e non paga.
Maria Luisa/Franco e Nicola/Giulia vanno a cena a terra, pagando caro; noi ceniamo divinamente su Akis, con tanto di grigliata finale.

sabato 20 agosto 2011

Diario di bordo - 19 agosto 2011

Partiamo con calma, fermandoci all'ancora in una baietta a nord di Unije per fare il bagno.
Il Quarnero è tranquillo, ci sono solo dei motoscafari che via radio fanno comunicazioni del tipo "Cerca di non addormentarti" e "Prendo una birra per tenermi sveglio"; poi ci si chiede come possono capitare gli incidenti in mare...
Arriviamo a Premantura passando per una microisola piena di mucche; la baia è piena di barche, ma ci ancoriamo senza problemi.
Andiamo a nuoto fino ad Akis per la pasta, poi torniamo a riposarci.
Verso sera un parapendio motorizzato passa a pochi mettri dall'acqua e tra le nostre barche, uscendone misteriosamente incolume.
Per cena andiamo a terra, operazione resa non banale dalla presenza di rocce limacciose ed appuntite; Franco riporta indietro il tender, perché non sapremmo dove lasciarlo.
Stefano ci guida verso il "Safari bar": posto stranissimo, gestito da ragazze (carine e non).
Ci sono tanti giochi autocostruiti e dall'aspetto pericoloso, sembra di stare sull'isola di Tortuga.
Si cena con un economico e gustosissimo panino di cevapcici, quindi torniamo alla baia per la strada iper polverosa nonostante l'altissima umidità.
Giorgio/Vasco/Pusty guardano un film, quindi si va a dormire.

Diario di bordo - 18 agosto 2011

Partiamo nella pachea totale, ma su Akis decidono di andare lo stesso a vela, facendo così 2-3 nodi.
Da noi vince la ferrea logica e procediamo a motore, usando ogni tanto la pompa di sentina per togliere l'acqua che filtra dalla girante.
Tutti dormono tranne Giorgio, che approfitta della pace per imparare ad usare e configurare l'autopilota.
Quando ci avviciniamo ad Unije finalmente arriva un po' di vento, ed apriamo le vela.
Il vento finisce poco dopo, tranne che per una fascia di 100 metri attorno ad Unije dove restano misteriosamente 8-9 nodi d'aria.
La baia è piena, e prendiamo un gavitello appena liberato da un motoscafo; Pusty e Vasco calano il tender e vanno a tenere il posto per Akis sotto il sole cocente.
Intanto al gavitello vicino a noi due motoscafari contestano la lunghezza della barca con l'esattore, e stupidamente provano a misurarla con un metro.
Dopo un'ora circa Akis arriva, e per ringraziarci ci cucinano un'ottima pasta (Vasco e Pusty hanno dovuto lottare per tenere il posto).
Segue budino di ciobar preparato da Francesca, quindi andiamo in paese a vedere il campo di volo (con cimitero annesso), ed al ritorno finiamo in una spiaggia per nudisti.
(no, non ho fatto foto nella spiaggia nudisti, bisogna accontentarsi dell'aeroporto).
Per cena Giorgio prepara un risotto ai funghi usando il sistema di gas pensato da papà Bertoli, e va tutto bene.

Diario di bordo - 17 agosto 2011

Giulia e Nicola vanno a fare acqua in marina/molo, tanto non si paga.
Papà Bertoli va a comprare benzina al mercato nero locale, e paga circa 5€/litro.
Gli altri, intanto, vanno a fare colazione in un bar che reclamizza il prosciutto fresco con la foto di una donna di facili costumi.
C'è anche un wifi, ma non funziona molto bene.
Scambiamo Francesca per Vasco e partiamo alla volta di Premuda, navigando con gennaker e lottando con Akis.
Lungo il percorso ci passa un motoscafo che dimostra scarsa astuzia trainando in planata il tender con il motore su.
A Premuda hanno rimesso i gavitelli, e sul lato ovest ce ne sono molti liberi: l'acqua è limpidissima, ma i gavitelli sono enormi e neri, c'è molta corrente e si balla un po'.
Per cena abbiamo prenotato la peka di agnello; prima di andare in risotrante facciamo un giro per l'isola.
La peka è buona, ma troppo acquosa; paghiamo 120 kune a testa, crepes incluse.

mercoledì 17 agosto 2011

Diario di bordo - 16 agosto 2011

Giorgio/Francesca/Pusty/Vasco vanno a terra sperando di fare colazione, ma tutto è chiuso e si procede verso la civiltà. Ci rendiamo solo conto che Sakarun è l'unica spiaggia permessa alle donne, ci arrendiamo e torniamo al tender, per fare colazione in barca dopo aver mollato gli ormeggi.
Akis issa subito le vele, noi siamo più pessimisti ed all'inizio apriamo solo il fiocco. Quando scema il vento issiamo anche la randa, ed abbiamo quasi lo stesso passo di Akis, costretta a mollare la mano di terzarolo.
Arriviamo ad Isto abbastanza presto, e Nicola va a terra con Franco per prenotare la peka di folpo.
Pranziamo su Akis con vivande Enterprise, poi Vasco riprende il corso di surf migliorando notevolmente.
Giorgio e Francesca vanno a fare una passeggiata fino alla vasca di raccolta dell'acqua e la baia a nord, mentre gli altri conquistano la chiesetta panoramica.
Di ritorno ad Isto troviamo una casa evidentemente italiana con su delle scritte sbiadite: "Amicizia" ed "Ostilità", mistero...
Dopo una breve spesa e la doccia precena andiamo al ristorante, dove ci aspettano 5,4 Kg di folpo con le patate: ottimi! Giorgio mangia uno spicchio d'aglio scandalizzando Francesca; sbafiamo anche delle palacinke, ed alla fine il conto è onesto: 120 kune a testa.
Il ristorante è quello senza nome sull'insegna, con i gazebo bianchi sulla riva.
Giorgio e Vasco guardano Dylan Dog, Pusty va a dormire seguito poco dopo da Nicola e Giulia.

lunedì 15 agosto 2011

Diario di bordo - 15 agosto 2011

Giorgio, Pusty e Vasco si alzano alle 0800 e vanno a terra con Francy & Stefano per un caffè; il market è pieno di gente e lo saltiamo.
Sul molo dove abbiamo lasciato il tender un pescatore intanto scuoia una verdesca con pinze da elettricista.
Ritrniamo a bordo e partiamo silenziosamente per non svegliare i padroni; seguiamo Akis e passiamo tra Iz e Knezak.
Issiamo il gennaker per quasi un'ora, poi il vento cala e riapriamo il motore.
Ci fermiamo a Dugi Otok alla tana dei sottomarini; Vasco tiene la barca e scendiamo con il tender.
La grotta è interessante, decisamente ben riparata.
Ripartiamo navigando a vela; pranziamo con tonno e bobici (Giorgio/Vasco/Pusty), mentre Nicola e Giulia mangiano delle costosissime insalate già pronte, solitamente riservate per le emergenze.
A Sakarun Giorgio cambia la guarnizione della girante con la supervisione dell'ingegnere meccanico Stefano, ma senza risolvere: probabilmente perde dall'O-ring dell'asse.
Facciamo il bagno, quindi paghiamo l'esattore 165 kune anche se siamo all'ancora.
Francy prepara una crema pasticciera, ed intanto Nicola e Giulia vanno a terra al bar trendy.
Inziamo a fare una pasta con le vongole su richiesta di Giulia che voleva mangiare pesce, ma il gas finisce: l'acqua viene portata a bollire su Akis, ed il sugo procede con un fornelletto a gas di Akis che finisce poco dopo... poco male, è comunque buona.
La rete internet è ottima (3G), e mentre Giorgio/Nicola lavorano al pc, gli altri finiscono di vedere "Austin Powers".

Diario di bordo - 14 agosto 2011

Alle 0845 passiamo su Akis a prendere Francy per fare un giro in paese.
È molto povero ma simpatico; ci sono un asinello e tanti banchetti che vendono prodotti "locali".
Facciamo colazione da "Ante": ottimo il caffè, ottime le vrioches, ottime le cameriere.
Partiamo alla volta di Iz, ma c'è poco vento e navighiamo poco a vela.
Spettacolare e pericoloso il passaggio di Katina, scavato con le mine (quello a sud ha poco fondale); Pusty timona e ci infiliamo al seguito dei Bertoli, che voi deviano verso Sali alla ricerca di lenti per Francesca.
Ci ancoriamo tra Iz e Knezak, dove l'acqua è bella ma c'è una forte corrente; mettiamo su una pasta e siamo raggiunti da Akis.
Poco dopo dei charte se ne vanno e ci togliamo dal canale, spostandoci di più verso Iz.
A terra c'è vita, ed anche una chiesa paleocristiana con tombe scoperte che però viene visitata solo dai Bertoli senior.
Pusty va a fare crepes con Francesca, mentre su Akis ed Enterprise si controllano i motori perché entra acqua.
Papà Bertoli viene ad ispezionare anche il nostro, e poi tutti insieme facciamo l'aperitivo su Enterprise.
Per cena era previsto cous cous, ma non troviamo la terza scatola, e ripieghiamo su un riso pronto.
Accendiamo il motore per caricare la batterie e la bardita si manifesta: dal ritorno del vaso d'espansione (risolto accorciando il tubo) e copiosamente dalla girante, riparata dal meccanico prima di partire a caro prezzo---Giorgio è furioso.
Prima di dormire ci guardiamo un pezzo di "Austin Powers 1".

Diario di bordo - 13 agosto 2011

Ci svegliamo con calma, ed intanto il papà Bertoli ci ha già messo la canna dell'acqua in barca.
Facciamo il pieno di sebatoi e taniche, ma ci scordiamo le bottiglie per la pasta (consumiamo circa 3 litri per fare 600/800gr di pasta).
Dopo aver fatto colazione e spesa a terra partiamo, meta Vrulje.
Navighiamo bordeggiando tra le isole, con virate ai limiti della costa e della ragione.
Enterprise conduce; ad un certo punto Akis si avvicina, ma con dei bordi tattici riguadagniamo molto nonostante il timoniere mono braccio e la penna della randa che si blocca sempre sul paterazzo.
Giorgio si incavola notevolmente con Nicola perché si avvicina troppo alla costa.
Arriviamo a Vrulje per primi (2 ad 1 per noi) e ci ancoriamo in 5 metri di sabbia/fango.
Pranziamo con una spaghettata condita con la salvia di Piskera, ottima.
Segue scuola di surf, con tavola legata alla barca.
Vasco eccelle, Giorgio dorme e Francesca rischia direstare bloccata sotto la vela.
Nicola e Giulia vanno a visitare il paese, Giorgio e Francy preparano una torta fredda al limone sfruttando il frullino ed il frigo di enterprise; poscia, Giorgio e Vasco preparano la pizza con 500 gr di farina a lievitazione istantanea, ottenendo una teglia di margherita/olive ed una di tonno/acciughe.
Lasciamo la fiamma troppo alta e bruciamo un po' il centro di una teglia...
Nic e Giulia tornano e si lamentano perché il cibo non è ancora pronto.
non paghiamo nulla per l'ormeggio e nessuno ci chiede il biglietto delle incoronate.

Diario di bordo - 12 agosto 2011

Ci alziamo alle 0800 e Nicola si sveglia subito, privando così Giorgio/Pusty/Vasco del riposante e tranquillo lavoro mattutino.
Navighiamo a vela (per finta e per dare soddisfazione a Nicola) ed a motore; la distanza è breve e non c'è vento.
Arriviamo in marina convinti di trovarla piena, invece è tutto vuoto; l'ingresso è solo da sud, quello a nord è fasullo.
Il marina è stupendo, in un'acqua fantastica.
Nicola cerca le infradito di Giulia e si sloga una spalla, urlando come un dannato; riesce a rimettersela da solo, ed i vicini di barca sono molto preoccupati.
Prendiamo tender ed ancora per andare allo spuntone a nord; dopo qualche tentativo l'ancora prende e ci tuffiamo per vedere il "deep blue" dell'Adriatico: ottimo! Si tuffa con maschera pure Vasco...
A pranzo facciamo il nasi goren su richiesta di Vasco.
Dopo un riposino partiamo alla volta della collina: ottimo un panorama, salita un po' disagiata.
Rientrati paghiamo marina ed ingresso alle incoronate, valido per due notti: 780 kune (Akis paga 200 kune in più perchè risulta essere più grande dai documenti).
Facciamo la doccia al marina: poca acqua, regolazione binaria della temperatura e scorre per poco tempo).
Ceniamo tutti su Akis con la pasta ai porcini preparata da Giorgio e con il dolce di Francesca.
Attacchiamo il 220V a terra ma non le prese interne, ci deve essere un corto circuito.

venerdì 12 agosto 2011

Diario di bordo - 11 agosto 2011

Ci alziamo alle 0800 e partiamo puntuali, lasciando dormire Nicola e Giulia.
Fissiamo le vele aprendo tutto nonostante i 20 nodi di vento, e navighiamo ad 8-9 nodi di traverso.
Akis ci passa approfittando della poca voglia a bordo di Enterprise: siamo presi dalla colazione.
Le incoronate scorrono rapide, incontriamo svariate barche di turisti che ci fotografano (probabilmente su Sweet Lady ci avrebbero insultati).
Arriviamo a Kakan e Nicola e Giulia si svegliano; l'acqua è limpida ed abbastanza protetta, ma a terra non c'è niente.
Ci spostiamo poco dopo su un gavitello più riparato, e l'esattore ci estirpa 200 kune.
Mangiamo pasta con tonno, aglio ed acciughe, poi Pusty e Stefano surfano (per svariate ore e con bel vento).
Ci riposiamo, ci laviamo e smontiamo la barca per trovare la perdita di acqua dolce.
Vasco la isola sul boiler, e Giorgio individua e sistema un raccordo che perde.
Nicola intanto si tuffa in acqua e recupera un coperchio caduto a Giorgio durante il lavaggio in ben 5 metri di profondità.
Per cena Giulia prepara la crema di asparagi e wurstel, quindi siamo raggiunti da Francesca e Stefano per un dolce.
Dopo cena guardiamo il primo film sulla tv nuova bypassando l'impianto elettrico, ma Pusty va a dormire prima perché distrutto dal surf.

giovedì 11 agosto 2011

Diario di bordo - 10 agosto 2011

Ci svegliamo alle 0830 ma il vento è ancora teso; Pusty e Stefano armano il surf e partono all'avventura.
Giorgio, Franco e Francesca vanno a fare acqua, disponibile solo dalle 9 alle 11; per 90 litri paghiamo 15 kune. Per riempire Akis basta un giro, per Enterprise servono 140 litri... per riempire i serbatoi usiamo il super sistema del secchio buffer più pompa elettrica (nel nostro caso, secchio usato anche per togliere nafta).
Partiamo per la veleggiata/regata con fiocco ridotto, poi vediamo che l'albero sta bene ed osiamo aprire le vele per distanziare Akis. Decidiamo di non fermarci a Rava e di seguire il vento favorevole.
Prepariamo ed issiamo il gennaker: navighiamo ad 8 nodi abbondanti.
Ci fermiamo a Zaglav per fare nafta (46 litri) e stimiamo così un consumo medio di 3 litri/h. Decidiamo di non fermarci alla fine dell'isola lunga e puntiamo a Zut: tocchiamo i 9.7 nodi! Praticamente il doppio rispetto a Sweet Lady.
Arriviamo per primi, ed i gavitelli nella baietta in cui eravamo andati anni fa sono tutti occupati. Andiamo in altri lì vicino, e mentre facciamo il bagno scopriamo che sono legati al ristorante.
Giorgio scopre intanto da dove esce la nafta: dal tappo del sensore/webasto. Ripareremo...
Andiamo a cena (obbligata perché i gavitelli sono del ristorante), con 20€ a testa mangiamo insalata di folpo, scampi alla busara e spaghetti.
Oste simpatico, buon cibo; peccato solo che non si possano lasciare le immondizie.
Mangiamo un Francy-dolce su Akis (che balla parecchio) e poi remiamo fino ad Enteprise, che è molto più riparata e ferma.

PS: qualcuno ha chiesto foto di Giorgio in surf. Non ne sono state reperite molte, questa è la migliore e più esplicativa: