venerdì 19 novembre 2010

New York - day 2

La sveglia è fissata per delle oneste 0830 ed affidata a Valentino, ma in realtà Giorgio ed Andrea sarebbero stati pronti ad alzarsi alle 0700; verso le 0430 qualcuno telefona sul cellulare di Giorgio: numero sconosciuto, non lo si può nemmeno richiamare per insultarlo poi.

Facciamo colazione con Valentino, il quale poi vai all'università a somministrare un esame di Calculus III ai suoi (terrorizzati) studenti; restiamo d'accordo per rivederci all'ora di pranzo.

Prendiamo la metropolitana e scendiamo nei pressi di Ground Zero, visitando prima il parchetto che c'è nelle vicinanze ed il municipio della città.

Ground Zero è un enorme cantiere in fermento, con svariate gru ed ufficiali della Polizia che controllano per lo più il traffico caotico attorno all'area.
Come si vede hanno usato molto esplosivo per demolire ed asportare le rovine.
Visitiamo anche la chiesa che c'è di fronte a Ground Zero, uno degli edifici più antichi della città ed ora quasi interamente dedicato alla memoria dei primi soccorritori.

Proseguiamo fino a Wall Street, dove vediamo l'edificio della Borsa; all'esterno c'è una troupe televisiva affiancata da un tizio in pigiama con due cani al guinzaglio: mistero...
Da Wall Street camminiamo fino a Battery Park, da cui si possono prendere i traghetti per la Statua della Libertà; ormai è tardi, e scegliamo di andarci in un secondo momento.
Iniziamo quindi a risalire fino a Union Square, dove entriamo in un negozio Barns & Noble per fare shopping: Nicola compra un'ottima bibbia (con la minuscola, per non confonderla con un testo omonimo largamente diffuso :-P)

Tornati alla Columbia andiamo a recuperare Valentino dal suo ufficio e decidiamo di pranzare ad un ristorante Tailandese (8$ per il pranzo); il posto è molto carino, ci viene solo inibita la possibilità di mimare Sheldon nell'ordinare i ravioli al vapore perché sono finiti. Comunque, mangiamo molto bene.
A questo punto salutiamo Valentino, il quale procederà alla volta di Boston.
Noi scegliamo di smaltire il pranzo camminando lungo tutto Central Park; non troviamo la signora dei piccioni [v. Mamma ho riperso l'aereo], e scopriamo che stiamo camminando controcorrente alla maggior parte dei corridori.
Il parco è grande e bello, ne usciamo solo per passare davanti al Guggenheim Museum.

Prendiamo la metropolitana e scendiamo all'inizio di Brooklyn; da qui ci incamminiamo verso il famoso ponte per percorrerlo a piedi.
Trovare l'ingresso del passaggio pedonale non è banale, è ben nascosto: bisogna lasciare a dritta l'edificio della croce rossa, entrare in un sottopassaggio e da lì prendere una fenditoia nel mura sulla sinistra.

La vista è notevole e la passeggiata è piacevole; facciamo tante foto, e lo skyline alla sera è meritevole di svariate foto.
Finito il ponte siamo nuovamente vicino alla City Hall; andiamo in uno Starbuks vicino alla Pace University per fare merenda (Giorgio prende un OTTIMO the Chai).
Vicino a noi sono sedute due ragazze, A e B; A è molto carina, B un po' meno. Nicola osserva con insistenza A, mentre Giorgio ed Andrea sperano che A e B non possano capire i commenti che sta facendo Nicola; se ne vanno e dopo un po' B torna dentro e dice a Nicola: "Do you remember my friend? She asked me to tell you that you're awesome". Risposta: "I know that".
Ma finisce lì, a quanto pare non siamo "wing man" capaci.
Nicola ci tormenterà per TUTTO il tempo successivo circa questo incontro...

Andiamo a Penn Station a visitare il Macy's, grande magazzino che lascia tutti delusi, e B&F, grande magazzino dell'elettronica.
Quest'ultimo è un negozio stranissimo: TUTTI i commessi sono ebrei ortodossi, vestiti di conseguenza... e con ottimi prezzi!

Passando nelle vicinanze (1730 circa) troviamo una fila di ragazzi sui 20-25 anni in fila davanti ad un cinema: stanno aspettando la prima visione di Harry Potter 7, con prima proiezione alle 00:01. Ovviamente tutto sold-out, e questi folli aspettano in fila per prendere un bel posto.

Per cena andiamo da Tom's Restaurant, famoso perché ha ospitato la serie televisiva Seinfeld (che onestamente non ricordo); comunque, è un classico diner americano in cui mangiamo dignitosamente bene.
Giorgio ed Andrea riescono a convincere Nicola a tornare a casa, dove guardiamo l'ultima puntata di The Big Bang Theory.

Una nota generiche: la metropolitana ha un sistema PESSIMO per l'entrata ed uscita: gli stessi tornelli possono essere usati senza distinzione per entrambe le operazioni; ovvero: vince il più forte.

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