Partiamo nella pachea totale, ma su Akis decidono di andare lo stesso a vela, facendo così 2-3 nodi.
Da noi vince la ferrea logica e procediamo a motore, usando ogni tanto la pompa di sentina per togliere l'acqua che filtra dalla girante.
Tutti dormono tranne Giorgio, che approfitta della pace per imparare ad usare e configurare l'autopilota.
Quando ci avviciniamo ad Unije finalmente arriva un po' di vento, ed apriamo le vela.
Il vento finisce poco dopo, tranne che per una fascia di 100 metri attorno ad Unije dove restano misteriosamente 8-9 nodi d'aria.
La baia è piena, e prendiamo un gavitello appena liberato da un motoscafo; Pusty e Vasco calano il tender e vanno a tenere il posto per Akis sotto il sole cocente.
Intanto al gavitello vicino a noi due motoscafari contestano la lunghezza della barca con l'esattore, e stupidamente provano a misurarla con un metro.
Dopo un'ora circa Akis arriva, e per ringraziarci ci cucinano un'ottima pasta (Vasco e Pusty hanno dovuto lottare per tenere il posto).
Segue budino di ciobar preparato da Francesca, quindi andiamo in paese a vedere il campo di volo (con cimitero annesso), ed al ritorno finiamo in una spiaggia per nudisti.
(no, non ho fatto foto nella spiaggia nudisti, bisogna accontentarsi dell'aeroporto).
Per cena Giorgio prepara un risotto ai funghi usando il sistema di gas pensato da papà Bertoli, e va tutto bene.
Nessun commento:
Posta un commento